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scena terribile coi grandi occhi raggianti di perfida gioia.

Ma nessuno tentò d’intromettersi.

Nè il padrone si mosse, rimanendo quasi impassibile sotto la minaccia e continuando a sfidare la giovine con lo sguardo pieno di collera e di lascivia.

Per fortuna un miglior consiglio prevalse nell’animo di Cristina. Una risata che parve un singhiozzo le uscì dalla gola convulsamente: allentò le braccia e lasciò cadere la zappa. Poi si voltò e si allontanò a piccoli passi misurati, con la massima calma.

Allorchè il padrone pure si fu allontanato, la Virginia si mise a gridare dal suo campo:

— Sudiciona! sudiciona!... Ora la va dal curato. Ci penserà lui a mantenerla. Sudiciona!... Ah! so soltanto io che roba sono queste Scaramelli della malora!...

Ma poichè le compagne ancora troppo atterrite, non la incoraggiavano nelle sue imprecazioni, e quella che le era più vicina si rimetteva a zappare voltandole le spalle, la Virginia comprese, una volta di più, che non spirava buon