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Ben presto, anche il bel conquistatore se ne andò assolto.

Serio e imponente nel suo portamento d’antico soldato, pur non riuscendo a vincere un leggero tremito di tutte le membra, il cavallante di Val Mis’cia andò a inginocchiarsi ai piedi del confessore.

Aveva giurato alla Virginia di non dir nulla. All’altro curato l’aveva detto; ma quello, un vecchio buontempone, si era accontentato di strapazzarlo un poco. Con don Giorgio era un altro paio di maniche. Chi sa che cosa gli avrebbe imposto, lui che proteggeva le Scaramelli!

— Quanto a me — concludeva la Virginia — non l’ho mai confessata questa cosa e non la confesserò... Mancherebbe!...

Ma al momento di commettere quell’atto così inaudito per lui, nel convincimento del sacrilegio, tutti gli scrupoli della sua anima religiosa e superstiziosa assalivano il povero cavallante.

E quando don Giorgio lo accusò severamente di essere un cattivo marito; di avere ridotta la