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I grandi lavori si trovarono compiti la sera del martedì santo, come i fratelli Rampoldi avevano preveduto.
La giornata del mercoledì fu occupata dagli uomini a dare un’ultima voltata al fieno per metterlo sotto coperto, la stessa sera. Le nuvole minacciose si addensavano all’orizzonte: la notte non sarebbe passata senza un acquazzone; forse un temporale. Le donne intanto percorrevano i campi testè seminati, affinchè neppure un grano di semente andasse perduto. Armate di un lungo bastone ferrato, esse facevano un buco in terra appena scorgevano un granello sfuggito all’azione dell’erpice e del cilindro, e prestamente lo cacciavano sotto.
Maria Scaramelli, la brava moglie di Sandro Rampoldi, valeva tant’oro per quest’operazione. Il suo occhio esperto distingueva subito il piccolo chicco giallo, e la sua mano sicura lo faceva sparire nello stesso momento.