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puscolari della coscienza; i quali contribuivano, forse, ad acuire l’odio per il traditore e ad affermare la volontà nel pensiero della vendetta.

Difatti, non una incertezza su questo punto: non un dubbio.

Il suo animo era preparato di lunga mano. Soltanto la istintiva ripugnanza all’omicidio e un resto di tenerezza fraterna avevano resistito fino a quel punto alla terribile spinta. Ma dopo la confessione della Virginia, allorchè il fratricidio gli balenò distintamente, in quella cocente febbre di vendetta: allorchè il piano feroce andò svolgendosi con rapidità spaventosa, nel suo pensiero di solito così tardo, egli non provò nè stupore, nè ribrezzo, tanto la coscienza si era già abituata a considerare quel delitto siccome inevitabile e quindi giusto. Con tuttociò, prima di mettersi all’opera, egli aveva cercato una specie di controprova, che i visi beffardi e i discorsi equivoci dei suoi compaesani gli avevano fornito. Ora sapeva che la gente lo aveva anche deriso per la sua buona fede; che Sandro lo aveva esposto in tutte le guise alle beffe, allo scherno: sapeva, e l’odio saliva, saliva.