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e capricciose signore, specialmente in campagna, nell’ozio delle villeggiature.

Ma dopo un anno, dopo due, quelle speranze erano morte e sepolte. Di signore belle, eleganti e capricciose come s’intendeva lui, non ne capitavano da quelle parti. Qualche moglie di fittabile lo aveva guardato di buon occhio, ed egli non si era fatto pregare; ma non valeva la pena; bisognava pagare troppo di persona, fare la corte al marito, alla suocera, alle cognate, ai vecchi zii; col rischio di essere scoperti e fare uno scandalo. Veri gineprai dell’amore.

Da qualche tempo era ridotto a sognare una piccola relazione, non sprovvista di una tal quale poesia, e che lo lasciasse, nel medesimo tempo, completamente libero.

Se non fosse stato così scarso a denari, qualche cosa avrebbe combinato. Mah!

— Una vita da diventare idrofobi! — diceva certe volte agli amici ammogliati, accompagnando la frase con una di quelle sue mezze risate che squillavano e davano rilievo anche alle banalità, facendo scintillare i suoi bei denti