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trattato della scienza. 289

converrebbe ben sapere teologia, e delle Scritture sante avere esperta notizia; e essere rettorico e essercitato nel parlare volgare, 1 e avere sentimento di Dio e spirito di santa divozione: altrimenti, molti2 difetti vi si commettono, e sono già commessi. E sarebbe molto necessario che si vietasse che non si volgarizzassono più; e’ fatti3 si correggessono per persona che ’l sapesse ben fare.

La seconda cosa che si dee fare e osservare chi vuole bene imprendere la divina scienza della Scrittura, si è il modo come si dee apparare. E, secondo che dicono i santi dottori, in tre modi si dee cercare e imprendere: cioè umilemente, innocentemente e ferventemente. In prima, l’uomo che vuole trovare ed avere questa divina scienzia, sì la dee studiando cercare umilemente: e questo de’ fare in due modi. L’uno modo, che l’uomo la cerchi d’avere da Dio; l’altro modo, che l’uomo s’aumilii e sottometta ad alcuno maestro, che gliele ’nsegni. Il primo modo si è addomandare da Dio, e questo si dee fare ôrando con umiltade; imperò che, come dice la Scrittura, l’orazione di colui che s’aumilia, trapassa i nuvoli; e anche dice: Iddio ragguarda all’orazione degli umili, e non ispregia i loro prieghi, e spezialmente quando domanda la sapienzia, la quale è da Dio; come dice la Scrittura: Omnis sapientia a Domino Deo est. Onde dice santo Iacopo: Chi ha bisogno di sapienzia, domandila a Dio, che la dà abbondantemente. L’altro modo d’acquistare la divina scienzia, si è sottomettersi umilmente ad alcuno maestro che gliene ’nsegni, o leggendo o predicando; chè, come dice santo Ierolimo: Avvegna che sieno stati alquanti solo da Dio ammaestrati, come Moisé e Salamone, e certi altri, non è però da prendere per regola generale quello

  1. Adunque, per chi ben guarda, anche il parlar volgare era fin d'allora governato a regole di grammatica e d'arte.
  2. L'antica stampa: dimolti.
  3. Nella stessa: si vietasse che non se ne vulgarizassi più, et quegli che sono vulgarizzati si ec.
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