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XXIX. Fra Pietro. (1321) Dell’Ordine degli Eremiti di S. Agostino, fu nominato Arcivescovo nostro da Giovanni XXII l’anno 1321. Ricevette la consecrazione in Avignone dal Vescovo Berengario Cardinale Tuscolano, e fu decorato del Pallio.

XXX. Pietro de Galganis. (1328) Successe a Pietro; ed ebbe questa dignità dallo stesso papa Giovanni XXII. Resse la Chiesa Reggina per ventisette anni; e poi, sedendo pontefice Innocenzo IV, Fu traslocalo alla Sede Arcivescovile di Cosenza.

XXXI. Filippo Maurello de’ Castiglioni (1355). Da nobile Canonico Cosentino fu sollevato a Presule della Reggina Chiesa da Innocenzo IV l’anno 1355. Gli fu fratello Alessandro Abate di S. Giovanni in Fiore, uomo a que’ tempi chiarissimo. Morì Filippo nel 1365.

XXXII. Carlo da Conte Urso (1365). Fu eletto e consecrato Arcivescovo dal Pontefice Urbano II l’anno medesimo della morte del suo predecessore.

XXXIII. Tommaso della Porta (1371). Era Salernitano, e successe a Carlo nel 1371. Dimorando questo nostro Prelato in Avignone verso il 1374 presso Gregorio XI, prestò, per diritto metropolitico, l’autorità e l’assenso all’alienazione di alcuni beni che Milea Abate di S. Maria di Trapezomata nella città di Santagata (della sua Diocesi) aveva concessi al cittadino reggino Orlando de Sinopolo. Dopo questo Arcivescovo alcuni consarcinatori di Cataloghi pongono Teobaldo da Sessa; ma questi non fa mica nostro Arcivescovo, bensì Vescovo di Reggio di Lombardia. Del tempo e del luogo della morte di Tommaso nulla sappiamo.

XXXIV. Giordano (1382). Ci è solo a conoscenza che fu Arcivescovo Reggino sotto Urbano VI nel 1382, e che finì di vivere nel 1404, essendo Pontefice Bonifazio IX.

XXXV. Pietro Filomarino (1404). Dotto ed erudito Napolitano; il quale finiva appena di compire il vigesimoquinto anno di sua vita, quando Bonifazio IX il dì 4 agosto del 1404 il promosse ad Arcivescovo di Reggio. Ebbe fama esimia di Prelato virtuoso; e morì in ancor giovine età nel 1420.

XXXVI. Bartolomeo Gattula (1422). Nobil cittadino ed Arciprete di Gaeta; era uomo, come dicono, eruditissimo di divine ed umane lettere. Fu prima Arcivescovo di Rossano all’anno 1405; e poi nel 1421 fu da Martino V traslocato all’Arcivescovado Reggino. Passò finalmente alla Metropolitana di Messina nel 1426, e vi sedette sino al 1446. In questo anno si condusse in Gaeta (dove allora Re Alfonso aveva la sua Corte) ed ivi passò di vita.