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mense majo anno 1230 serio ad Imperatorem venerat pro pace inter ipsum et Ecclesiam reformanda, quumque nihil profecerit, Romani rediit: inde cum Fr. Gaulo Ord: Praedic: ad Fridericum revertitur, et Gauli opera pace firmata, die nono Iulii, Reginus Episcopus inter exteros Praelatos, Reginus vero Archiepiscopus inter mostrates in Ecclesia Sancti Germani adfuerunt, quum Fridericus Imperator Ecclesiae Romanae se satisfacturum solemniter juravit. Nil ergo heic est cur Regii Lepidi Episcopo cum Archiepiscopo Regii Iulii confundat Ughellus.

Errat heic quoque Feudalius (in Scylacenorum Antistitum Serie Chronologica) qui hunc Scylacenum Episcopum ad Reginam Ecclesiam, Landono mortuo, translatum adserit: non enim mortuus sed ad Messanensem Ecclesiam translatus fuerat Landouus, ubi circa annum 1255 obiit».

XXIV. Vernacio. (1252) Fu Cappellano d’Innocenzo IV. Eletto Arcivescovo dal Capitolo Reggino, e confermato dal detto Pontefice nel 1252. Poi Alessandro IV, scrivendo al Capitolo e Clero di Reggio, raccomandò Vernacio nel dargli la riconferma di Arcivescovo,, con facoltà che potesse essere consecrato, a sua scelta, da qualsivoglia Vescovo Cattolico.

XXV. Giacomo da Castiglione. (1259) Fu consanguineo di Papa Alessandro IV, e da questi promosso all’Arcivescovado di Reggio nel 1259. Morì nel 1277.

XXVI. Fra Gentile. (1279) Era Frate Minore; e successe Arcivescovo al defunto Giacomo per libera volontà di papa Nicolò III; il quale non volle riconoscere ed annullò l’elezione viziosa che il Capitolo di Reggio avea fatta in persona del Decano Roberto. Ricevette dallo stesso Pontefice la consecrazione. Divenne uno de’ Consiglieri di re Carlo II; ed uscì di vivere nel 1307.

XXVII. Tommaso. (1307) Secondo di questo nome, fa figliuolo di Pietro Ruffo conte di Catanzaro. Da Canonico della Chiesa di Carnò fu assunto al Presulato della nostra Chiesa da Clemente V nel 1307, per succedere a Fra Gentile. Questo Arcivescovo nel 1315, per commissione apostolica e come Metropolitano, compose le liti che stavano accese tra Giovannuzio Vescovo di Gerace, e Nicola Abate della Santa Trinità di Mileto sopra le decime delle case di Gerace e del frumento de’ territorii di Caslelvetere, Grotteria ed Ardore appartenenti alla sua Diocesi. Morì nel 1316.

XXVIII. Guglielmo. (1317) Fu il terzo Arcivescovo di questo nome, e cittadino reggino della nobilissima famiglia Logoteta. Fu eletto dal Capitolo dopo la morte di Tommaso, e Papa Giovanni XXII il confermò. Venne a morte circa il 1320.