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240 | tavola quarta |
per veder modo di comporre la pace; e riuscì così a bene la loro missione, che la pace fu fatta. Dallo stesso uffizio di Legato Cesareo fu onorato il nostro Prelato nel giugno del seguente anno presso papa Gregorio IX ch’era successo ad Onorio.
Era Gregorio indignato contro l’imperator Federigo perchè come aveva promesso non dava effetto alla spedizione in Terrasanta; e minacciavalo di privarlo dell’impero, e di fulminargli la scomunica. E Federigo per mezzo dell’Arcivescovo Landono, di quello di Bari, del Duca di Spoleto, e del Conte Arrigo di Malta (che inviava in Roma in ottobre del 1227) mandava sue scuse al Pontefice, pretessendo che la sua cattiva salute non gli comportasse un viaggio così lontano e pericoloso. Ma questa missione non sortì buon successo; chè anzi il Papa, irritato quanto può dirsi, lanciò in pompa solenne l’anatema contro l’Imperatore.
In gennajo del 1230 Landono ed il Maestro de’ Teutonici furono di nuovo inviati da Federigo al Papa. Ed il pontefice Gregorio scrisse a Landono nel marzo dello stesso anno perchè s’interponesse efficacemente presso l’Imperatore a far che fossero restituiti i beni agli Ospitalieri ed a’ Templarii. Nel medesimo mese di marzo gli anzidetti Legati dovettero ritornare in Roma; e poi in aprile il nostro Landono co’ Duchi di Austria, Carintia e Moravia, ch’eransi anche in Roma recati per comporre ogni cosa tra il Papa e Federigo, ritornò a questi co’ patti della pace.
Ne’ primi mesi del seguente anno 1231 il nostro Arcivescovo e Riccardo di Principato, Maresciallo dell’Imperatore, si condussero in Napoli per fare inquisizione sull’eresia de’ Patereni, de’ quali molti furono mandati in prigione. Una nuova legazione a Roma disimpegnò nel maggio del detto anno; e finalmente nell’aprile del 1232 fu nominato Arcivescovo di Messina.
XXUI. R....... (1234) Con questa lettera R. vien notato nei Registri del Vaticano l’Arcivescovo di Reggio che successe a Landono. Costui era Vescovo di Squillace quando fu promosso alla nostra Metropolitana. Intorno a questo anonimo Arcivescovo mi giova riferire le osservazioni che il nostro Nava fa all’Ughelli: «— Credit Ughellus hunc R. eumdem esse Reginum Episcopum, qui anno praecedenti cum Landono Archiepiscopo tunc Messanensi Pontificius Legatus ad Fridericum missus fuit, ut ex Richardo a S. Germano notavimus, eumque stispicatur eo anno electum, sed hoc anno confirmatum; at mire heic labitur diligentissimus alioquin Ughellus: ille enim, qui Landoni in legatione socius fuit, Episcopus erat Regii Lepidi, qui, ut idem Richardus narrat,