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arcivescovi | 237 |
sua elezione sotto l’anno 1123; ma, al solito, senza testimonianza che valga.
XVII. Guglielmo. (1131) Di questo nostro Prelato ci reca parecchie notizie il Canonico Nava. Nell’anno 1130 sedette arbitro fra gli altri Vescovi e Baroni che re Ruggiero aveva convocati in sua Corte per comporre talune gravi controversie tra Pietro Arcivescovo di Palermo e Giovanni Vescovo di Lipari. Nel Necrologio della Chiesa di Catania si legge: Septimo die Martii obiil Wiliel. Rheginus Archiepiscopus, ma se ne tace l’anno.
XVIII. Ruggiero. (1146) Dice Ughelli di lui, essere stato Prelato magnae virtutis, ed aver retta diu bene la sua Chiesa. Ma Ugo Falcando autore sincrono ce lo dipinge con nerissimi colori, e lo rende odiatissimo. E se la passione di partito non fece mentire il Falcando, e se l’Arcivescovo Ruggiero fu veramente di tale malvagità quale ci vien descritto, bisogna bene deplorare que’ tempi, in cui più di un Prelato gittandosi tutto negl’intrighi cortigianeschi, non attendeva che a vilipendere il ministero chiesastico per ottenere una Sede arcivescovile, o altra maggior dignità.
La prima notizia che ci occorra di Ruggiero è dell’anno 1146: perciocchè si trova che nel mese di maggio di quell’anno sottoscrisse il diploma col quale re Ruggiero confermava una convenzione che Giochelmo Vescovo di Cefalù avea fatta colla Chiesa di S. Maria di Bagnara. Poscia nell’anno 1157 si vede aver lo stesso Ruggiero sottoscritto un altro diploma, con cui re Guglielmo I donava alla Chiesa Palermitana il feudo di Broccato. Finalmente all’anno 1169 sottoscrisse una carta, con cui Justino Vescovo di Mazzara concedeva al Monastero di S. Maria de Latinis, fondato in Palermo da Matteo Cancelliere, le decime che gli venivano dal casale di Carubula (o della Carrubella). Dal che si rileva indubbiamente che in tutti gli anni corsi dal 1146 al 1169 fosse stato Ruggiero Arcivescovo Reggino; ma in qual anno sia stato preposto ad Arcivescovo, ed in quale sia morto, resta tuttavia oscuro.
Debbo aggiungere che nel 1165 ottenne da papa Alessandro III la conferma de’ diritti metropolitici già accordali da Gregorio VII e da Eugenio III; e con esso l’onore del Pallio per se, e suoi successori Arcivescovi.
XIX. Tommaso. (1179) Intervenne al concilio di Laterano celebrato nel 1179 sotto Alessandro III; e con lui Guido Vescovo di Nicastro, Filippo Vescovo di Crotone, ed Eterantino Vescovo dì Gerace suoi suffraganei. Nel 1177 assoggettò alla giurisdizione del Vescovo ed Abate di Monreale (coll’assenso de’ monaci) i Chiostri
Spanò Bolani — II. | 16 |