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arcivescovi 235

METROPOLITANI.


VIII. Leonzio. (869) Intervenne all’ottava Sinodo Ecumenica, (quarta Costantinopolitana) nella quale, rimosso Fozio dalla sede patriarcale di Costantinopoli, vi fu reintegrato Ignazio. Il principio di questa Sinodo si riferisce all’anno 869; e Leonzio si trova così sottoscritto: Leontius misericordia Dei Episcopus Rhegii, omnia, quae in sancta et universali Synodo judicata sunt et definita, libenter suscipiens subscripsi manu propria.

IX. Leone. (879) Questo Metropolita Reggino assedette al Conciliabolo Costantinopolitano dell’879. È ivi notato tra i Metropolitani ed Arcivescovi, e tra i 383 Prelati intervenutivi, il nostro è riportato al 38° luogo.

X. Metropolita anonimo. (901) Di questo Metropolita reggino, il cui nome ci resta ignoto, desumiamo notizia dagli Atti della traslazione di S. Severino Abate da Castro Lucullano a Napoli, scritti da Giovanni Diacono.

XI. Teofilatto. (976) Ricaviamo dalla Vita di S. Nilo scritta in greco da S. Bartolomeo Abate: Venit Metropolita Calabriae Theophylactus (a visitare S. Nilo) et cum eo Domesticus Leo viri litteratissimi et doctissimi. Nè faccia qui impressione se si dice Metropolita Calabriae, e non Reginus; poichè così presso i Greci era spesse volte denominata la Sede Reggina, come bene può vedersi nelle Diatiposi delle chiese soggette al Patriarca di Costantinopoli; ove leggi sovente Rhegii, sive Calabriae...... In provincia Calabriae, seu Rhegii. Ed il medesimo si osserva nell’Ettesi di Andronico, e nelle Diatiposi pubblicate dal dottissimo Assemani. E Nilo Dossopatrio, benchè riconosca in Calabria due Metropolitani, chiama nondimeno Metropolitano di Calabria il solo Reggino: Calabria unum Metropolitam habet Reginum.

Che poi Teofilatto fosse in effetti il Metropolita di Reggio vien confermato da ciò, che mentre lo scrittore della vita di S. Nilo fa menzione del Metropolita di S.a Severina in Calabria, chiama costui, non Metropolita di Calabria, ma semplicemente di S. Severina.

XII. Eusebio. (982) La prima notizia di questo Arcivescovo ci viene della Platea della nostra Mensa Arcivescovile. Falso è quel che asserisce l’autore del Catalogo stampato al fine della Sinodo dall’Arcivescovo de Creales, cioè ch’Eusebio sia stato eletto l’anno 916, e che la sua morte sia avvenuta nel 930, dopo aver retta la chiesa sua per quattordici anni. In maggiore errore cade l’Ughelli quando