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il vestibolo e il limbo | 55 |
Nel limbo erano turbe di quei sospirosi, e le turbe1
eran molte e grandi,
e d’infanti e di femmine e di viri.
Ma Dante avanti i lamenti e le moltitudini del vestibolo aveva sì la testa cinta d’orrore, pure il suo maestro non gli lascia concepir pietà di quelli sciaurati; mentre nello scendere al limbo il poeta è tutto smorto, e non d’orrore ma di pietà.2 E Dante appena sa il duolo di questi ultimi, è preso subito al cuore da gran duolo anch’esso. E se nel vestibolo sente dire che quelle sono3
anime triste di coloro
che visser senz’infamia e senza lodo,
e se là incontanente intende, ed è certo,4 che quelli formano la setta dei cattivi e sono5
sciaurati che mai non fur vivi,
qua invece conosce che in quel limbo sono sospesi6
gente di molto valore.
Il che è proprio un’antitesi, chè valente nel Convivio e nella Comedia è il proprio contrario di vile. E mentre Virgilio professa di volere risparmiar parole, in proposito degli sciaurati del vestibolo, “Dicerolti molto breve„, e infatti conclude il breve discorso con le parole,