Pagina:Sonetti romaneschi VI.djvu/110

100 Sonetti del 1831

rabilissime, per chiunque non ne avesse notizia qui ne faremo breve racconto. Elleno adunque sono. — Del Sangue, e dell’Acqua, che uscirono dal costato di Gesù Cristo Signor Nostro, allorchè fu trafitto in Croce dalla Lancia. — Una Tavola fabbricata delle Ceneri di più Santi Martiri, in mezzo alla quale v’è del Legno della Santissima Croce. — Il Vestimento di Porpora, col quale fu vestito per ischerno nel Pretorio di Pilato lo stesso Cristo. — Parte della Spugna, nella quale gli fu dato a gustare sulla Croce l’aceto mescolato col fiele. — Il Velo, che si trasse dal Capo la Beata Vergine, per ricoprire la nudità di Lui sulla Croce; nel qual Velo si veggono ancora delle stille del Sangue. — Il Sudario asperso di Sangue, col quale gli fu ricoperto il volto nel Sepolcro. — La Camicia, che gli fece colle sue mani la Beata Vergine. — Parte dello Sciugatoio, del quale Cristo si servì per asciugare i piedi agli Apostoli dopo la lavanda. — De’ Capelli, e delle vestimenta della Beatissima Vergine. — Parte del mento di San Giovan Batista. — Delle Ceneri, e del Sangue del medesimo, e il suo Ciliccio (sic) tessuto di peli di Cammello. — Un dente di San Pietro Apostolo. — Il Calice, in cui bevè senza nocimento il veleno San Giovanni Evangelista. — La Tunica dello stesso Santo. — Parte della Catena, colla quale legato venne il medesimo da Efeso in Roma. — Una Spalla di San Lorenzo Martire. — Il Capo di San Pancrazio Martire, dal quale in uno degl’incendi della Basilica per tre giorni continui uscì sangue in gran copia. — Il Ciliccio di Santa Maria Maddalena. — Delle Ossa, e del Velo di Santa Barbara Vergine, e Martire. — Il Capo di San Zacheria Padre di S. Giovan Batista. — Del Sangue di San Carlo Borromeo. — De’ Precordj, e del Sangue di S. Filippo Neri. — Le quali Reliquie si mostrano solennemente al Popolo la Domenica della Resurrezione, avanti, e dopo i Vespri; e la loro autentica, e d’altre molte, che parimente sono inchiuse in detto Tabernacolo, e non si mostrano, apparisce (a riserva delle ultime due) da un’antichissima Tavola, o Scrittura in Musaico affissa nella testa destra del Portico Leoniano dalla parte dell’Organo.„ (Stato della SS. Chiesa Papale Lateranense ecc.; Roma, 1723; pag. 92-94.) Come poi se tutto questo fosse poco, a pag. 123, e in una Giunta in fine, dice che nelle stanze “sotto il Portico Leoniano si conservano l’Arca Foederis, il Pastorale d’Aronne, la Verga di Mosè, e la Tavola, in cui Cristo Signor nostro fece l’ultima Cena co’ Discepoli,... e tra le altre molte Reliquie,... alcuni frammenti delle Ossa de’ SS. Apostoli Filippo, e Giacomo,... una porzione del Braccio destro di S. Gregorio Magno, un’altra degli Omeri di S. Lorenzo, un’al-