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Sonetti del 1833 341


chiaro che la canaglia cristiana si divertiva a tutte spese dei poveri Israeliti, e n’aveva pure d’avanzo. E forse per ironica gratitudine, finchè durarono codesti tributi, il primo giorno di carnevale i Conservatori di Campidoglio mandavano in processione i Fedeli con tutti gli otto palj, accompagnati dalla banda municipale, sotto le finestre de’ rappresentanti della Comunità: la quale usanza dovette sempre più confermare in tutti l’idea che i palj stessi fossero dalla Comunità direttamente somministrati. Gregorio XVI e la Sagra Congregazione, deputata da lui a studiare la cosa, furono sordi alle sacrosante ragioni addotte dall’avv. Duranti nella citata memoria del 1837 e in un’altra delio stesso anno; e vollero lasciare a Pio IX il merito di abolire col Motu-proiìrio del 1"ott. 1847 questo avanzo di barbarie insieme con l’atto di vassallaggio degli stessi Ebrei, pel quale si veda il sonetto: L’omaccio ecc., 4 maggio 33. Parziali abolizioni però, e del tributo per le baldorie carnevalesche, e delle altre angherie, si erano avute anche anticamente; ed eccone una abbastanza curiosa. Il penultimo giorno di aprile del 1376, il Senato Romano scioglieva da ogni servitù pecuniaria o personale (compreso il segao distintivo negli abiti) i due chirurghi israeliti Manuele ed Angelo, padre e figlio, e tutta la loro famiglia, perchè in eorum arte peritissimi, cotidie JRomanis Civibus fecerunt et faciunt multa servitia, et sunt in Urbe utilissimi. Ma siccome la Comunità israelitica, danneggiata dall’esenzione pecuniaria de’ maestri Manuele ed Angelo, negava loro nientemeno che l’accesso alla sinagoga; lo stesso Senato, il giorno 8 agosto 1385, riduceva a 1100 i 1130 fiorini del tributo per i giochi carnevaleschi, finchè vivessero i due chirurghi, e i figlioli maschi di Angelo: con l’obbligo, s’intende, che la Comunità non vietasse loro Vaudientiam Ojfficii liebraici secundum legem Moysis. E ciò dichiarava di fare, perchè i due ebrei, tra molti altri meriti, avevano anche questo: libenter gratis serviunt, et jpauperibus et egenis in medendo subveniunt, et pecunias exigere non jcurant. Insomma, erano forse i due soli cristiani che fossero in Eoma. Morto Manuele, papa Bonifazio IX confermò con bolla amplissima del 6 aprile 1399 le stesse immunità ed esenzioni in favore di Angelo, che era diventato anche suo medico e familiare. (Cfr. Marini, Degli Archiatri Pontificj; voi. I, pag. 107-08; voi. II, pag. 49, e 62-75.) E cosi, Senato e Papa, con una giustizia parziale, mettevano più in risalto l’ingiustizia totale.]      5 Di Testaccio vedi la nota [1] del sonetto ... [Una lingua nova, 2 dic. 32].      6 Colosseo: Anfiteatro Flavio.      7 Gli spolverava: spolverava loro: batteva.      8 Bacchetta.