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278 parte seconda - capitolo vi


possiamo parlargli? Vostra Eminenza deve far tutto». Il cardinale commosso grandemente, guardava noi ed i nostri figliuoli pietosamente, poi disse: «Scendiamo tutti in chiesa, andiamo a pregare Dio voi ed io; vediamo che cosa il Signore m’ispira». Poi ad un tratto dice: «Oh mi è venuto un altro pensiero. Adesso scriverò una lettera al re, e voi la porterete al vescovo di Caserta, il quale gliela presenterá». Noi fummo contenti, ché piú di questo non desideravamo. Scrisse la lettera, la quale come poi ci disse il vescovo di Caserta, pareva dettata dallo spirito santo, ed il vescovo di Caserta la lesse con grande commozione di animo. Consegnandoci dunque la lettera ci fece sopra molte benedizioni, benedisse anche noi, e disse: «Andate, io non diffido di questa lettera, andate in pace». Poi prese per mano i nostri figli, guardò la moglie di Faucitano, e disse: «Voi siete la madre di sette figli?» Mariannina rispose piú con le lagrime che con le parole.

Ritornammo a Caserta, benedicendo quel santo pastore, quell’uomo di Dio che ci aveva data una speranza, che ci aveva detto: «Andate in pace». Andammo dal vescovo di Caserta, che ci fu anche egli benigno: gli demmo la lettera, ed egli senza mettere tempo in mezzo rispose: «Adesso corro a palazzo». Andammo innanzi la reggia, dove una persona mi si fe’ innanzi e mi dice: «Non temete piú, vostro cognato Giovanni ha scritto che Luigi ed Agresti sono sferrati, usciti dalla cappella, e sono nella stanza dov’erano». Io non gli credetti. Giunse per la strada ferrata una donna da Napoli che accertava esservi sospensione per due meno che pel Faucitano. Mariannina l’intese, e disse: «Dunque per Salvatore non vi è grazia? dunque solo mio marito e rimasto co’ Bianchi?» La donna diceva di aver veduti i Bianchi. Io le raccomandai a non dire altro per non uccidere quella sventurata, alla quale io dava tutti i conforti che io poteva, e l’assicurava che la grazia dovea essere intera. Intanto vedo la carrozza di monsignore che veniva a palazzo, gli corro incontro e gli dico: «Monsignore, corre voce che vi sia sospensione per due, e non per Faucitano, se ciò è vero pregate il re per