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entrata nel mondo 21


Nella scuola dell’abate Furiati eravamo oltre quattrocento, tra cui due o tre facce non giovanili e d’aria sinistra, che noi credevamo fossero spie, e quando comparivano in mezzo a noi, acqua in bocca; e chi poteva far loro un dispetto lo faceva.

Il Furiati era un giureconsulto valente, e benché fosse anch’egli scritto nel libro dei sospetti, pure perché era prete e pieno di piacevolezze lo tolleravano. Io studiavo le Istituta di Giustiniano, ma di mala voglia, e solo per ripetere la lezione quando il mio nome usciva dall’urna, poi a leggere Dante, e sciorinar versi a dilungo per me e per i compagni che se ne facevano belli con le fanciulle loro conoscenti. Che bei giorni! come era dolce l’amicizia in quegli anni! Quell’allegria anche quando la scarsella era vuota, quella scapataggine, quella sicurezza dell’avvenire, quelle speranze, quei motti, quelle risate, quegli scherzi dove son iti? I giovani, tranne pochissimi, sono tutti buoni, col cuore aperto, amano ogni azione bella e generosa, hanno l’istinto del bene, e io li trovavo tutti liberali; ma di poi chi chiappa un uffizio e per mantenerselo imbirbonisce, chi si gonfia e sta sul grande per amicizia e ricchezze acquistate: l’interesse guasta quei cuori schietti, avvelena quelle anime pure, e non v’è piú mezzo di cavare questa brutta serpe una volta che si è rimbucata nel petto. Pochissimi, e da contarli su le dita, rimangono sempre gli stessi, semplici, onesti, e male in arnese. Per ingegno poi tutti i napoletani ne hanno, e taluni maraviglioso, ma non hanno costanza, né ordine, né disciplina, e quasi tutti sono ignoranti e abborrenti dallo studio, non per colpa loro, ma per quell’educazione fratesca che storpia l’anima ed il corpo. Alcuni sono salvati dal bisogno, dal pudore, da un istinto buono, da la fortuna di trovare un amico o una persona sennata che li consigli, e cosí si dánno a lo studio, ma debbono rifarsi da capo, proprio da la grammatica. Quanti ne ho veduto piangere conoscendosi ignoranti, e scagliar maledizioni al seminario o al collegio dove erano stati molti anni e non avevano imparato nulla!