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138 parte prima - capitolo xvi


«Papá, non tornate piú carcerato»; mia moglie con un sorriso di gioia mi abbracciò, la Giulia mi strinse le braccia al collo e non mi lasciava. Dopo tre anni e mezzo di prigionia io mi trovai nella mia famiglia; avevo i figli su le ginocchia, mia moglie accanto, e la vecchiarella sua mamma piangeva e ci benediceva. Io non sapevo altro che ripetere i loro cari nomi, Gigia, Giulia, Raffaele: «Ora finiranno i guai nostri, ora potrò lavorare».