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cessione del veneto. | 55 |
Il Re mi rispondeva immediatamente: "Generale Revel grazie. Sono felice di veder compiuto in oggi le aspirazioni di tanti secoli. L’Italia è una, è libera, sappiano ora gl’Italiani difenderla e conservarla tale.
"Vittorio Emanuele.„
Entrarono le truppe accolte con immenso entusiasmo. Il Municipio aveva tutto disposto pell’acquartieramento e rancio. Diedi un gran pranzo a tutte le autorità. Illuminazione generale. Uffiziali, e specialmente i soldati trattati lautamente dai cittadini. Avevo fissata la ritirata pella mezzanotte, e prescritto di non punire i ritardatari perchè supposti trattenuti dagli inviti. Insomma festa generale.
Alle 8.30 Alemann montava in barca per andare a bordo del vapore. Tutti lo salutarono rispettosamente. Gli strinsi la mano, prima che uscisse di casa, e mi ringraziò caldamente.
Lebœuf parti l’indomani. Nessuno lo salutò. Ero andato verso sera pella visita di commiato. Stava tra il lieto e il mesto. Mi mostrava, mortificato, la Gazzetta di Venezia ove lessi: "Questa mattina in una camera d’albergo si è fatta la cessione del Veneto.„ Tanto laconismo, e nessun’altra pubblicazione l’aveva impressionato!
— Il silenzio è d’oro, massime per prevenire improntitudini di stampa gli dissi. — Accennai leggermente ad uno scambio di decorazioni, sapendo ch’egli ambiva il collare dell’Annunziata. Così ero certo che giungendo a Parigi, avrebbe riferito ogni cosa in modo favorevole per noi. Ci abbracciammo, e mi convinse che si sarebbe mostrato soddisfattissimo, e questo era l’importante; massime dopo che il suo aiutante di campo aveva detto: "Le général de Revel l’a mis dedans.„ L’ha messo nel sacco.
Non darò ulteriori ragguagli, che già pubblicai.
641,757 sì vollero l’annessione, contro 69 e 306 nulli.
Ora dove vuoisi vedere l’umiliazione dell’Italia?
L’Austria cedette il Veneto, assolutamente come un comandante di fortezza la cede, cogli onori della guerra, quando non è più possibile ulteriore resistenza. La Francia figurava come mediatrice dapprima,