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LA SITUAZIONE NEL 1866. 19

care. Egli significava che, ove gl’Italiani non si obbligassero a ritirarsi dal territorio occupato dopo il 10 luglio, aveva ordine di dichiarare che, spirati 10 giorni dal conchiuso armistizio, l’Austria avrebbe ripreso le ostilità in Italia. Dopo il comunicato ufficiale della Gazzetta, si capisce che Petitti non volesse firmare alle condizioni imposte da Mœring.

Correvano i telegrammi tra Firenze, Parigi, Berlino e Ferrara con scambio d’idee discordanti tra il Ministero ed il quartier generale.

In sì penoso frangente Lamarmora scrive un’altra bella pagina della sua vita politica, mandando l’ordine a Petitti di firmare la convenzione di delimitazione, assumendone egli la responsabilità, ed il generale Menabrea era mandato a Firenze per spiegare l’assoluta necessità dell’operato.

Lamarmora, il 18 agosto, cedeva a Cialdini la carica di capo di Stato Maggiore. L’armistizio firmato il 12 agosto era di quattro settimane prorogabile se non v’era preavviso di 10 giorni per cessazione.

Mœring largheggiò nella delimitazione, lasciando una vasta zona tra le due linee militari, e consentendo agli Italiani di potervi andare. In conclusione si riservò a limitarsi una zona attorno alle fortezze del Quadrilatero, di Venezia e di Palmanova. Gl’impiegati italiani che si trovavano nei territori occupati dalle truppe austriache non sarebbero molestati e viceversa. I prigionieri scambiati e consegnati dall’Italia in Peschiera, dall’Austria in Udine.

In conseguenza dell’armistizio, fu evacuata la parte del Trentino, e le divisioni comandate da Cialdini si ritirarono sulla riva destra del Tagliamento.

Non so per qual motivo si volle dare a questa marcia indietro, un’apparenza difensiva. Il fatto sta ch’ebbi l’ordine passando la Stella a Palazzolo, di fermarmi sulla sinistra, facendo una specie di testa di ponte, e riconoscendo il terreno sino alla sponda di Marano, e quando dovessi ritirarmi, di distrurre il ponte stabile sulla Stella. Però, avendo di poi ricevuto l’ordine di dirigermi in Treviso passando per Latisana, non essendoci ombra di nemico, nè vicino nè lontano, lasciai sussistere il ponte. La divisione si fermò a Paese nei dintorni di Treviso.