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18 CAPITOLO PRIMO.


Spirava la sospensione d’armi. Lamarmora fece interpellare, per mezzo del comandante di Legnago, il generale austriaco, se tale sospensione dovevasi intendere protratta. La risposta fu affermativa.

Il 7 agosto convenivano a Cormons i generali Mœring e Petitti. Ma, come diceva ingenuamente la Gazzetta Ufficiale “alcune difficoltà insorte nella conferenza impedirono che jeri l’armistizio fosse conchiuso„.

La difficoltà era che Mœring non voleva entrare a parlare d’armistizio, se prima non si evacuava il Tirolo. La Francia nulla opponeva a tale pretensione. La Prussia poteva dirci “peggio per voi se non accettate quello che vi avrei fatto avere„.

In tanto acciecamento del Ministero proclive ad ascoltare i declamatori di piazza, Lamarmora, persistendo nella sua abnegazione personale, ottenne dal Re di mandar l’ordine ai generali Medici e Garibaldi, di evacuare il Tirolo.

In seguito a tali disposizioni, l’Austria accettò di trattare di un armistizio di quattro settimane.

Napoleone (11 agosto) si congratulò con Vittorio Emanuele di tale adesione “V. M. sa che ho accettato l’offerta del Veneto per preservarlo da ogni devastazione, e prevenire un’inutile effusione di sangue. Mio intento fu sempre di renderlo a sè stesso, onde l’Italia fosse libera dall’Alpi all’Adriatico. Padrone del suo destino, il Veneto potrà quanto prima, col suffragio universale, esprimere la sua volontà„.

Il Ministero incrollabile nelle sue poltrone fiorentine, aveva asserito il 2 agosto nella Gazzetta Ufficiale che si era conchiuso un armistizio di quattro settimane a partire dal 2 agosto. “È fin d’ora assicurata la riunione del Veneto al Regno, senza condizioni di sorta. La questione delle frontiere è riservata ai negoziati per la pace. L’armistizio è conchiuso sulla base dell’uti-possidetis militare.„

Era un vero non senso di parlare d’uti-possidetis, dal momento che si diceva assicurata la cessione del Veneto, e si sapeva intangibile l’Impero d’Austria in altra regione. Era un gettar polvere negli occhi dei tribuni di piazza, ma gli occhi di Mœring non si lasciavano accie-