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LA SITUAZIONE NEL 1866. 13

d’azione a Cialdini sarebbe stata un’idea ottima, se non fosse tardiva. Il Comando superiore non funziona più. Il Re imbroglia col suo intervento inopportuno; Ricasoli coi suoi telegrammi da Cincinnato; ed un ministro colla sua presenza che rappresenta il Governo.„

“Lamarmora è esautorato. Della Rocca e Cucchiari gli sono ostili, ed invece di secondarlo contrastano le sue proposte. Cialdini restìo all’obbedienza, se il Re non gli dà ordini precisi e chiari.„

“Mi fece ridere la Gazzetta Ufficiale che dice: — Alcuni giornali vanno spargendo voci di differenze che sarebbero sorte tra il Governo e il Quartier generale dell’esercito, e fra gli stessi componenti il Gabinetto. Queste voci sono del tutto infondate. — Era il caso di credere ad uno sbaglio del proto, il quale doveva comporre in tutto fondate. Parto per raggiungere Cialdini.„

Il 10 luglio s’iniziava finalmente il passaggio del basso Pò a Pontelagoscuro. L’incertezza delle notizie, il guasto delle strade ferrate operato dagli Austriaci, e più ancora le indecisioni nelle alte sfere governative produssero lentezza fatale.

Il generale Petitti a cui scriveva da Badia, che riteneva gli Austriaci impossibilitati ad agire,1 e mi stupivo della lentezza a procedere mi rispondeva il 16 luglio:

“Il ritardo è avvenuto da che il generale Cialdini, il quale aveva preso le sue misure per fermarsi a Pontelagoscuro, fortificarvisi, e disporre ogni cosa per avere una buona base ed una sicura linea di comunicazioni, dovette andar avanti per l’evacuazione degli Austriaci da Rovigo, prima che tutto fosse giunto.„

Ed il generale Menabrea il 19:

“Si porrà mano quanto prima all’esecuzione d’un ponte stabile. Intanto, si lavora alle opere di difesa tra l’Adige ed il Pò. Facciamo

  1. Da Badia avevo mosso una riconoscenza verso Legnago con 8 guide ed una compagnia di Bersaglieri, debitamente sostenuta all’uopo. Incontrati a grande distanza piccoli posti nemici, questi si erano prontamente ritirati. Mi aspettavo, due giorni dopo, una contro-riconoscenza austriaca. Si presentò, ma ricevuta da due compagnie preventivamente disposte ai lati della strada, rivolse indietro senza contrasto, e non si vide più nessuno. Disponendo la linea di difesa, avevo tenuto calcolo delle paludi veronesi, terreno impraticato, e del rio Tartaro, indicati dalla carta. Trovai le paludi bonificate in terreno coltivato, ed il Tartaro sparito.