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4 CAPITOLO PRIMO.

situazione, cioè che il nemico aveva fatto saltare i forti di Rovigo, evacuato il Veneto, e concentratosi a Verona, spinse i nostri generali ad inoltrarsi spensieratamente verso Verona, e trattenne Cialdini dal passare il Pò, come l’avrebbe potuto fare senza incontrare opposizione.

Delle 13 divisioni che dovevano portarsi verso il quadrilatero, 12 passarono il Mincio il 23, e quella Pianell rimase in osservazione davanti a Peschiera, dal lago al Mincio.

Il 23 non s’incontrarono sulla sinistra riva del Mincio che poche vedette e posti di osservazione, i quali si ritirarono precipitosamente, ma non si tenne conto di quanto si vidde alla sera da non pochi che, le forze austriache si portavano a Castelnuovo, S.ta Giustina, Custoza e Somma Campagna. Continuò la fatale ignoranza.

Il 24 il generale Cerale, avuto l’ordine di portarsi da Valeggio in Castelnuovo, ne partiva come per un cambio di guarnigione. Incontrò il nemico, credendolo debole, volle rovesciarlo, si portò avanti, ed il risultato fù che la sua divisione trovatasi senza alcuna disposizione militare di contro a numeroso nemico, combattè valorosamente ma disordinatamente, e dovette ritirarsi in Valeggio. Dei tre generali Cerale e Dhò1 furono feriti e Villarey ucciso, alla testa delle loro truppe.

Nello stesso tempo il generale Sirtori partiva pure da Valeggio per portarsi su San Giorgio in Salice, osteria del Bosco, e Santa Giustina. Ebbe l’avvertenza di farsi precedere da una avanguardia. Ma questa, non essendosi mantenuto il contatto con essa ed il corpo principale, giunta ai Fornelli prese una strada che la portò più tardi al fianco destro della divisione Cerale.

Un’altra ne prese Sirtori, giungendo ai Fornelli e si avanzava con tale fiducia da credere che i primi spari contro le sue truppe, provenissero da uno sbaglio della sua avanguardia. Purtroppo non era così, e si capisce che quando una divisione, non militarmente disposta,

  1. Il generale Luca Dhò, ferito al fianco da due puntate di lancia, non lasciò la brigata, ed assunse il comando interinale della 1.ª divisione. Quando andai al quartier generale in Grontardo per assumere il comando della divisione, il generale Dhò nulla sapeva della mia nomina. Dovetti dirglielo e presentargli la lettera di nomina, quel brav’uomo, ancorchè molto più anziano di me, mi disse, stringendomi amichevolmente la mano: Eh! meglio Lei che un altro.