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il credito. 73

     Indarno tolta. Sulle rapid’ali
     130Del vento quasi d’uno in altro loco
     Le merci volerebbero, per via
     Moltiplicando con novella foga
     Non più consunte in miseri conati
     Miseramente e con acerba pena.
135La favolosa imagine ritrae
     Quella parte di ver, che in dubbio tiene
     Chi d’Icaro caduto in fondo all’acque
     Con liquefatte penne il fin ricorda.
     Ma se la verga magica non puote
     140Quel prodigio operar, che ad occhi chiusi
     L’uno sprezza sdegnando, e l’altro adora,
     Forse avvezzo a sognare ad occhi aperti,
     Tu dalle false larve il ben discerni
     Che il non bugiardo credito dispensa
     145Alle operose, provvide e serene
     Integre genti di virtude amiche
     Fidate all’ombra di paterno scettro,
     Che placido e severo in giusta tempra
     Francheggia i buoni minacciando i pravi.
     150Da fede nasce in securtà vivendo
     Il Credito, che spande intorno l’ali
     A fecondare col benigno fiato
     Delle industri fatiche il vario campo.
Manca la falce alla matura mèsse,
     155Ma di taglienti falci è il suolo ingombro
     Dell’officina tacita e deserta.
     La merce è pronta ed il bisogno incalza;
     Ma deluso riman, perchè la scarsa
     Al fabbro e al mietitor manca pecunia,
     160Che l’uno aiuti a procacciar l’adunco
     Arnese, e l’altro a rinnovare i colpi
     Con novo polso alla sonante incude.