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204 i capelli di sansone.


“Sempre.”

“Dalla mattina alla sera?”

“Sempre.”

“Lasciando tutto e sempre?”

“Tutto e sempre.”

“È medioevale, a me piacciono assai le cose e le persone del medio evo. Ti piacciono, Beatrice, i cofani da nozze?”

“Sono volgari,” fece quella, guardandosi gli anelli della mano destra.

Riccardo era alle spalle di Elsa Maria, rimasta presso il pianoforte, come immobile, sfogliando lentamente certe romanze dalle copertine fantasiose.

“Sonavate Beethoven: lo amate molto?” chiese il poeta, parlando sottovoce.

“Lo amo sebbene sia troppo solenne per me,” rispose la gentile, e la voce era come un soffio.

“Ma chi preferite?”

“Chopin.”

“È naturale,” disse lui, “sapete come è morto?”

“Lo so,” disse lei chinando i soavissimi occhi.

“Non amate voi anche i mughetti, signora.”

“Sì, sopra tutti i fiori.”

“E io li porto per voi.”

“Oh,” fece l’altra soltanto.