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leggenda dell'avvenire 223


Nella città la gente tumultuosa andrà ai consueti uffici, correrà dove il piacere la chiama, dove la chiama il dolore, amerà, odierà, godrà, piangerà, vivrà insomma come se nulla fosse. Nel cielo sereno brilleranno le stelle; nell’aria calma s’eleverà la sottile penna di fumo. Poi, sul cratere, comparirà un punto rosso, come un lumicino acceso lassù, come un carboncino; i napoletani si stringeranno nelle spalle e mormoreranno: solite storie. L’eruzione crescerà con molta lentezza e gli uomini di scienza d’allora ne constateranno i fenomeni e ne annunzieranno la prossima fine; ma l’eruzione crescerà sempre, continuamente. Un rombo sotterraneo comincerà a far tremare i vetri delle case; tre strisce vivide di lava scorreranno lungo i fianchi della montagna; il cielo cupo si tingerà di rosso, il fondo del mare sarà rosso; giungeranno i forestieri a contemplare il mirabile spettacolo, i napoletani si affolleranno sul molo, a S. Lucia, a Mergellina, sui terrazzi, sulle colline, com-