Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/133


di checchina 123

l’inquietudine di Checchina crebbe: se la beghina parlava della lettera a Toto, come avrebbe fatto ella? E stringeva la lettera in tasca, fra le dita, convulsamente, come se avesse voluto stritolarla: ma di stracciarla non aveva il coraggio. La lesse una terza volta, aprendola in un cassetto del cassettone, sopra un mucchio di tovaglioli: voleva impararla a mente e poi lacerarla, ma ci si confondeva, le frasi si arruffavano nel cervello. Pensò un momento di nasconderla in qualche posto, ma dove? Del cassettone e dell’armadio, Toto le chiedeva ogni momento le chiavi per prendere qualche cosa; la tavola da pranzo aveva i cassetti col pomo di legno, senza serratura, e il