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40 la mano tagliata.


— Gli daremmo la prova!

— È una creatura difficile. —

Tacquero: chinavano il capo.

— Vi deve essere qualche altra cosa, — disse il Maestro, rialzando la testa.

— Che cosa?

— Quella fanciulla ha qualche idea nella mente che non conosciamo.

— Non credo.

— Tanta resistenza non è possibile.

— L’amore.... — L’amore non basta. Vi è qualche altra cosa. Sento un nemico, nell’ombra, Moussa. Guarda bene, osserva, scruta quell’anima.... Ella obbedisce a qualche potere che non è l’amore.

— Volete voi vederla, Maestro? — chiese Mosè Cabib, con timidità.

— Io le faccio orrore.

— Vedetela, parlatele; la vostra parola è eloquente; soprattutto, il vostro sguardo è acuto.

— Io so tutto, — disse orgogliosamente il Maestro — io conoscerò il segreto di questa fanciulla.

— Il suo segreto è amore, è noto.

— Ella ne ha un altro, Moussa!

— Voi sapete tutto, — e s’inchinò devotamente — verrete voi, domani?

— No, domani, no. Non voglio uscire, nella giornata. Verrò a sera avanzata. Rachele vi sarà?

— Aspetterà la vostra visita.

— Non annunziargliela! Non darle armi contro me, Moussa! Che io giunga inaspettato! Che io possa sorprendere quell’anima!

— Va bene, Maestro. Volete voi altro dal vostro servo?

— No, Moussa.

— Raccomandatemi al nostro Dio, voi che siete un saggio e un Maestro.

— Sì. Buona notte.