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404 la mano tagliata.

po, quell’anima si è piegata sotto la mano del destino — non sotto la mia, ahimè! — e si è fatta dolce e tenera, non per me, mai! Ma il suo orgoglio è stato supremo: più grande persino del mio, che ero un conquistatore di popoli e un dominatore di volontà.

«Maria Cabib era la moglie di un vecchio ebreo, che aveva almeno trent’anni più di lei; ella aveva una sola figliuoletta, una bimba di quattro o cinque anni che le rassomigliava stranamente. Essi vivevano a Mosca da molti anni, ma non erano russi, erano ebrei di Germania. Ella si chiamava Miriam, ma aveva trasformato il suo nome, in quello della madre di Gesù, per un suo capriccio.

«Mi accorsi più tardi, molto più tardi, che ella non aveva obbedito a un capriccio, assumendo quella forma nazzarena del nome. Troppo tardi!

«I Cabib vivevano agiatamente, poichè Mosè negoziava di pietre preziose, specialmente di torchesi e di smeraldi; si diceva anzi che, il Mosè fosse molto ricco e nascondesse i suoi denari, per paura di furto o di persecuzione. Maria amava il lusso e i piaceri, ma il marito non cedeva che con riluttanza ai desiderî di sua moglie. Ella avrebbe voluto sfoggiare, ma Mosè la tratteneva sempre sulla via della prodigalità, e ciò era cagione spesso di malumori fra loro. Più di una volta, lo seppi dopo, Maria Cabib aveva minacciato suo marito di fuggirsene via, portando seco la piccola Rachele che egli adorava. Amava egli sua moglie? No. Amava molto il danaro, ecco. Sua moglie ne spendeva troppo, e ciò lo torturava. Era egli geloso di Maria? Chi sa! Certo era che Maria era circondata di corteggiatori ed egli non la sorvegliava o non aveva l’aria di sorvegliarla. D’altronde, Maria trattava questi corteggiatori con grande superbia e con grande disdegno; nessuno aveva saputo ispirarle