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la mano tagliata. 361

appoggiava al mio braccio con mollezza ed io profondamente turbato da quel contatto le chiedevo ogni tanto con voce commossa:

«— Che avete?

«— Nulla, — mi rispondeva subito lei, con la sua voce velata e infranta. — Non ho nulla, sono così felice! —

«Non s’incontrava nessuno per le vie di Londra a quell’ora alta della notte d’inverno, e noi seguivamo la nostra via, lentamente, finchè arrivammo a un punto deserto della riva del Tamigi, dove nell’ombra biancheggiava vagamente la chiglia dell’yacht il Dundee che era lì, da tre giorni, coi fuochi accesi, per rapirci via. Dick Leslie cavò un fischietto e ne tirò un fischio roco e lungo, un fischio di ladri, come quello che avevo udito una sera in una taverna di malandrini; subito dallo yacht si rispose con un simile fischio, e una barca si staccò silenziosamente dal Dundee guidata da due rematori. La banca urtò appena contro la spiaggia e si fermò. Vi salimmo con Maria, e con Dick Leslie; costei emise un profondo sospiro di liberazione, mettendo il piede sul battello che doveva condurci via.

«Noi, però, non partimmo immediatamente; dovemmo dare il tempo a Dick Leslie di tornare a Piccadilly, per portarmi i miei bagagli, il corredo che avevo comperato a Maria e distruggere le lettere che avevo lasciate all’albergo.

«Debbo dire, che l’agente di polizia compì questa missione ultima con tale rapidità, che alle cinque, quando ancora tutte le ombre avvolgevano la vecchia città di Guglielmo il Conquistatore, noi salpavamo silenziosamente a traverso l’oscurità, sotto il freddissimo cielo d’inverno.

«Io mi ero separato dal detective molto commosso; costui mi aveva aiutato come un fratello; e sentivo che il denaro datogli non valeva punto