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la mano tagliata. 359

chissima ne’ recessi dove Marcus Henner la confinava, o dove ella volentieri si serrava. Tutta la sua fisonomia era così interessante, così attraente, dirò quasi così inebbriante nella sua mestizia, che io, vedendola, pensai: ecco la donna che amerò tutta la vita! Ranieri, vi sono questi fatali presentimenti nell’anima! Ella si avanzò verso me, come ho detto, con passi molli e stanchi, e quando mi fu vicino, mi rivolse uno sguardo così supplichevole, e così ardente, che io sentii struggermi il cuore. Una voce dolce, velata, come infranta dai lunghi singhiozzi, uscì da quelle labbra che avevano il roseo delicato delle pallide rose di inverno:

«— È vero, signore, — ella mi disse — che voi volete condurmi via?

«— È vero, signora, — le dissi io, devotamente, dimenticando di averle scritto una pazza lettera di amore.

«— È vero che voi mi condurrete da mia figlia? — ella mi chiese, mentre la voce le usciva affannosa dal petto.

«— Sì, o signora, — le risposi io, sempre più umile e più riverente.

«— Andiamo, signore, — ella mi disse senz’altro, mettendo la sua mano nella mia.

«Mentre questo piccolo e caratteristico dialogo avveniva, Dick Leslie aveva consegnato a John ed a Lewis le somme a loro promesse, aggiungendovi delle forti gratificazioni, che la mia gratitudine a quei due servi a pena a pena aveva saputo misurare.

«Muti, Maria ed io, stavamo accanto nella notte algente, ella lasciando la sua sottile mano nella mia. Oramai, la sua fisonomia appariva più calma e riposata. Ella si sentiva salva, si sentiva sicura.

«Disse Dick Leslie a Lewis:

«— E voi, che farete, partirete subito?