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336 la mano tagliata.

aveva spesso degli attacchi spasimanti, e la signorina Rachele che abitava la cella vicina a lei l’assisteva spesso, e così l’altra notte la novizia Maria è morta nelle braccia della mia signorina.

— E poi? — chiese Ranieri.

— E poi, — riprese Rosa — la mia signorina si è trovata sola, di notte, con un cadavere fra le braccia. Credo, anche, che in quella ultima notte la novizia Maria le abbia confidato un terribile segreto. Fatto sta che la signorina Rachele ne ha avuto uno sgomento immenso....

— Ebbene, prosegui. —

Rosa tacque, abbassando il capo.

— Perchè non prosegui?

— La signorina Rachele è un po’ malata, — disse ella, a bassa voce.

— Malata?

— Sì, un poco.

— E non l’hai vista?

— Non l’ho vista.

— Perchè non l’hai vista? non l’ami tu? non hai cercato di vederla?

— Ho cercato, non me lo hanno permesso; la signorina Rachele è nella sua cella, e chi non è monaca o conversa non può entrare dalle sepolte vive, oltre il parlatorio.

— Ma che avrà?

— Ha la febbre, mi hanno detto.

— La febbre? e che febbre?

— Io non lo so, signore. Mi hanno detto la febbre, e null’altro; forse, una febbre di paura.

— E come non l’hai vista? e se è molto malata? se muore?

— Oh, signore, non dite questo! Ella è giovane, è forte, non morrà; la badessa mi ha soggiunto che aveva un poco di delirio.

— Il delirio? Ma essa muore dunque! — esclamò Ranieri.