Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/309


la mano tagliata. 303

insieme? Non aveva tentato, Marcus Henner, di farli cadere nei medesimi trabocchetti, e infine uno era riuscito, giacchè Ranieri Lambertini era stato mortalmente ferito e Roberto Alimena accusato di essere l’assassino? Un grandissimo tumulto era nato, adesso, nello spirito del giovane gentiluomo, e mille pensieri, mille decisioni facevano chiasso nella sua testa: tre o quattro volte cominciò dei lunghi telegrammi, diretti al conte Lambertini al Grand Hôtel di Napoli, volendogli spiegare tutto, che era dietro le tracce di Marcus Henner, alla vigilia della loro vendetta, che aveva ritrovata la madre di Rachele, che, forse, la notte seguente avrebbero potuto fuggire insieme e trasportarsi a Napoli, se non immediatamente, almeno al più presto. Ma lacerò, man mano tutti quei telegrammi che gli parvero imprudenti e che Ranieri non avrebbe potuto intendere. E se Rachele non fosse figliuola di Maria? Se Maria fosse una pazza qualunque? Se fosse una semplice malata che Marcus Henner aveva intrapreso di curare? Tutto era possibile in mezzo a quel buio, a quel mistero, tutto pieno di perigli, di paure. Roberto istesso, che la mattina era così innamorato e baldanzoso, adesso era tutto sconvolto e dubbioso; la stessa cosa grave che Ranieri gli aveva telegrafato da Napoli, era giunta per iscombussolare maggiormente i suoi nervi. Però, una qualche risposta a Ranieri egli la doveva dare, tanto più che il telegramma era in ritardo di due giorni, ed allora dopo molta elaborazione, giacchè il suo cervello era stanco, scrisse questo telegramma:


«Conte Ranieri Lambertini
«Grand Hôtel, Napoli. Italia.

«Sono qui, telegramma giunsemi ritardo. Notizia sorprendimi assai, ma ne gioisco, non posso