Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/308

302 la mano tagliata.

to, fu bussato alla porta: e il cameriere entrò, portando una carta sopra un vassoio. Roberto Alimena la prese convulsamente, credendo si trattasse del secondo biglietto che Dick Leslie aveva annunciato; ma non era un biglietto, era invece un telegramma chiuso in una busta da lettera, e che il suo albergatore da Parigi gli respingeva puntualmente. Il telegramma risaliva a due giorni prima, era datato da Napoli, era firmato da Ranieri Lambertini, e conteneva queste parole:


«Conte Roberto Alimena
«Parigi, Grand Hôtel.

«Ho ritrovato Rachele! A qualunque costo, scongiuroti ritornare Italia, venire Napoli immediatamente. Faccio appello tuo amor fraterno. Telegrafami Napoli Grand Hôtel. Massima ansietà!

«Ranieri Lambertini


Questo telegramma immerse Roberto Alimena in uno stupore profondo. Quella fanciulla che pareva perduta, per sempre, per l’amico suo, malata, infelice, chiusa in un chiostro, morta, forse, era stata ritrovata. Certo, non poteva vivere senza lei! E questa fanciulla portava il nome di Rachele, proprio quello che la poverissima carcerata di Marcus Henner pronunziava sempre, invocando la figliuola da cui era divisa da quindici anni! E se fosse la stessa persona? Se la Rachele di Ranieri Lambertini fosse la Rachele di Maria? Non avevagli sempre parlato, Ranieri, che il suo amore fosse perseguitato da un uomo, da un potere occulto, come quello che perseguitava Roberto Alimena dal giorno in cui aveva trovato nel treno di Roma la mano tagliata? Non erano restati d’accordo, colpiti dall’evidenza dei fatti, che doveva essere il medesimo nome? Non avevano corso gli stessi pericoli