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la mano tagliata. 301


Egli avrebbe voluto uscire immediatamente, Roberto Alimena, per accertarsi del posto dove il yacht avrebbe aspettato la coppia de’ fuggenti, per vedere questo benedetto battello, dove avrebbe potuto imbarcarsi con Maria, subito che questa poveretta fosse uscita dalla fatale casa di Broadway. Ma l’idea che Dick Leslie gli avrebbe scritta un’altra lettera, lo trattenne in casa.

Veramente, quel giro di ore così lento gli parve insopportabile, sempre più, come la sera si avvicinava, simile al viaggiatore impaziente, che maledice soprattutto l’ultim’ora del suo viaggio, tanto più che le sue speranze venivano man mano diminuendo e tutto il suo edificio ideale crollava. E se Maria non avesse consentito a fuggire? Se si fosse offesa di quella inaspettata, impensata lettera d’amore, venuta a disturbare il fervido misticismo del suo spirito? Se Maria non avesse creduto alla sua promessa di farle ritrovare la figliuola, supponendovi dentro un tranello? E se ella, suggestionata, ipnotizzata da Marcus Henner, non fosse più padrona della propria volontà? Che ne sapeva lui? Tutto era mistero, intorno a quella bianca e nebulosa figura di donna, tutto si avvolgeva nell’ombra in quella casa dove dominava il cattivo genio che si chiamava Marcus Henner. E se costui, così implacabile carceriere, che da quindici anni teneva serrata questa donna, senza lasciarla fuggire, senza lasciarsela rapire, avendo sventato i due complotti; se costui fosse già in sospetto di qualche cosa? Se John fosse un traditore? Se fosse un traditore Lewis, il maggiordomo? Se tutti tradissero, anche Dick Leslie? La solitudine, la sua vivace immaginazione, l’esaltazione del suo spirito, tutto creava in lui un pessimismo esagerato; e venne un momento in cui credette disperata l’impresa a cui si era accinto. Ma, mentre attraversava questa ora di abbattimen-