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la mano tagliata. 291

vane conte italiano aveva un paio di occhi stralunati, pieni di una gioia inesprimibile.

— Ebbene, Vostra Grazia?

— Ebbene, Dick?

— Siete contento?

— Felice, felice!

— Aspettate un poco, signore, prima di esser felice.

— Io nulla temo!

— Sta bene. Ma bisogna essere prudente. Andiamo verso l’albergo, Vostra Grazia, perchè bisogna che c’intendiamo bene. —

Camminarono presto, in silenzio. Roberto Alimena aveva il passo elastico della giovinezza felice, e gittava in aria sbuffi di fumo dalla sua pipa inglese. Anche Dick Leslie camminava rapidamente, con le mani in tasca, a capo basso, come se maturasse un piano. E non dissero più nessuna parola, sino a che non si trovarono nella stanza dell’Albergo Piccadilly, calda e bene rischiarata. Erano le due della notte. Roberto si gittò su una poltrona e si nascose il volto tra le mani. Era convulso.

— Un po’ di calma, signore, — disse Dick Leslie, sedendosi anche lui.

— Parlate, Dick.

— Che intenzione avete, di fronte alla signora Maria?

— Portarla via.

— In che modo?

— Partendo!

— È una parola, signore. Due ore dopo che la signora Maria sarà fuori di casa, Marcus Henner si sarà accorto della sua fuga e metterà Londra sottosopra.

— Non è mica il principe di Galles, costui!

— Naturalmente, ma è un uomo forte e possente; vi darà del filo da torcere.