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do furibondo a Roberto. — Gli alberghi sono pericolosi.

— E dove, allora?

— Qui, — disse Leslie.

— Nella strada?

— Sì: è la più sicura.

— Sta bene: alle undici, — disse John. — Lewis deve ritornare presto a casa. Henner ha bisogno di lui nella notte.

— Alle undici, va bene, — disse Roberto.

— Però, siate cauto. Non parlategli male di Marcus Henner: non ditegli che l’odiate. Egli lo ama.

— Resterà con lui, allora?

— Sì: suppongo che ci aiuterà segretamente.

— Tanto meglio, allora, — disse Dick. — Bisognerà corrompere qualcuno?

— No. Non è necessario.

— Bisognerà chiedervi una parola di onore, John?

— Non credo, — disse lui, semplicemente. — Faccio questo, per il bene della signora. Nè vi chiederei denaro, se non dovessi fuggire all’ira di Marcus Henner.

— Va bene, siete un galantuomo, — disse Roberto, con voce commossa.

— È certo che Lewis non ci tradirà? — chiese Dick Leslie, che era sempre pieno di dubbi.

— È anche un galantuomo.

— Non diceste che era l’alter ego di Henner?

— Sì: colui lo domina. Ha finito per imporsi a lui. Lewis lo ammira ed eseguisce tutti i suoi orni. Ma ama di più la signora Maria.

— Allora, John, buona notte.

— Buona notte, signore: buona notte, Dick. —

I tre uomini si separarono.

Quando Dick Leslie e Roberto Alimena rimasero soli, si guardarono in viso, nell’ombra: il gio-