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278 la mano tagliata.

importa niente. Se domani mi ordinassero di scoprire i malfattori di questa notte, saprei dove prenderli, ecco.

— Tardi: ad assassinio compiuto.

— Che fare? Muore tanta gente, a Londra!

— Che orribile paese!

— Oh, atroce, — disse tranquillamente Dick, ricaricando la sua pipa.

Ma in questo, John che aveva finito di bere il suo cock-tail, si alzò dal suo posto e venne a salutare Dick Leslie, restando in piedi accanto al tavolino dei due. Roberto Alimena toccò il suo cappello, niente altro; e stette immoto, guardando la vòlta, con le mani in tasca, come se nulla di ciò che dicevano Dick e John lo potesse interessare.

— Siete venuto tardi, amico, — disse Dick, con una perfetta indifferenza, riaccendendo la sua pipa.

— Si lavora molto, da noi, — rispose John, il servo, con accento enigmatico.

— Anche la sera?

— Anche la notte.

— Cattivo servizio: non ci resterei, io, — borbottò Dick, fumando come una locomotiva.

— Però, verso quest’ora io mi rendo libero, sempre, — osservò John, prendendo posto accanto a Dick sul banco.

— Ah sì? Ma il vostro padrone continua a lavorare?

— Sì. Veglia spesso, di notte.

— Scrive, legge?

— Riceve gente, anche, — disse John, a voce bassa.

— Ah!

— È un uomo potente e grande, Marcus Henner, — soggiunse il servo, sogguardando Roberto Alimena, come se lo avesse compreso in tempo.

— Oh! Oh! non sarà mica questa gran cosa