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192 la mano tagliata.


— No, non può essere, signorina.

— Deve essere così, — disse, con dolcezza, ma sempre fermamente, la novizia.

— Io sono venuta sino qui.... sempre sperando che voi vi pentiste....

— Pentirmi? di darmi a Dio dovrei pentirmi?

— No, no. Ma credevo che sceglieste un ritiro.... non so.... un posto donde si potesse uscire.

— Ho voluto io entrare fra le sepolte vive.

— Signore! Così bella, così fatta per essere amata e per amare.

— Non mi parlare di amore, taci. Senti, è meglio dividersi ora. Ti ho dato i denari per tornare al tuo paese: vacci. Io, qui, sono al sicuro di tutte le tempeste.

— Ma veramente mi dovrò staccare per sempre?

— Veramente.

— Io non partirò, non potrò partire, — disse la serva singhiozzando.

— Che faresti, a Napoli? Non conosco nessuno, non ti conoscono.

— Ci siete voi!

— Ma non puoi vedermi!

— Le novizie si visitano.

— Che ne sai?

— Lo so, lo so.

— Meglio separarsi per sempre, — replicò ancora la novizia, ostinatamente.

— Lasciate, signorina, che io resti a Napoli, almeno. Troverò una casa in cui servire: sono forte, posso ancora lavorare. Ma qui!

— No, Rosa, — disse la novizia, pronunziando a stento questo nome e guardandosi attorno.

— Non verrò qui.

— Potrebbero essi rintracciarti.... e trovata te troverebbero anche me.

— Chi, essi? Vostro padre?

— Mio padre, prima di tutto. Egli mi ha male-