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12 la mano tagliata.

orecchiere abbassate: onde, di tutta questa persona non si vedevano che gli occhi, dei pomelli bianchi, esangui, una bocca sottile sotto i mustacchi biondi e un principio di barba bionda. Malgrado la penombra, però, Roberto Alimena vide che quegli occhi erano verdi e fissi, come quelli che aveva sognati. Occhi senza espressione, senza calore, senza significato: specchi verdi, piuttosto, che non riflettevano alcuna immagine.

— I sogni sono una cosa tanto strana, — disse fra sè Roberto Alimena.

Naturalmente, dopo ciò, il giovane gentiluomo non mise nessun altro interesse a scoprire chi fosse il suo compagno di viaggio. Costui non si moveva, con le mani in grembo e incrociate le grosse dita calzate di lana, sul plaid. Non fumava, non dormiva. Roberto Alimena si dette da fare, per passare meno male l’ora e mezzo che ancora lo divideva da Roma. Si levò e aprì il suo sacco da viaggio: ne cavò una borraccia di cuoio di Russia e di argento, dove vi era un cognac vecchissimo: ne cavò un bicchiere di argento, da un astuccio. A questo punto, la sua naturale cortesia lo arrestò:

— Debbo o non debbo offrire del cognac a questo uomo morto, dagli occhi verdi e forse tedesco? — La cortesia vinse. Roberto sporse il bicchiere e la borraccia allo sconosciuto:

Puis-je vous offrir? — gli disse.

Costui non rispose. Levò una mano e fece un atto di negazione e di ringraziamento: i suoi occhi dardeggiarono, per la prima volta, uno sguardo vivo su Roberto Alimena.

— Meno male, capisce il francese, — disse fra sè Roberto Alimena, bevendo, uno dopo l’altro, due bicchierini di cognac.

Poi, pacatamente, ripose tutti i suoi arnesi nel