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la mano tagliata. 165

son, quella infelice, così bella, così giovane e così malata.

— Inguaribile, — disse Henner, abbassando di nuovo il capo sulla carta.

— Anche per voi, Eccellenza?

— Anche per me!

— Voi che potete tutto?

— La tisi è più forte di me.

— Voi non siete un medico come tutti gli altri, — disse John, guardando il suo padrone con occhio di ammirazione.

— È vero, — disse Henner — ma non posso guarire mistress Jackson.

— Poveretta!

— T’interessa tanto?

— È una mia cugina, Eccellenza.

— Tu l’ami?

— No, Eccellenza, ma le voglio bene come a una sorella. Fatela entrare, ve ne scongiuro!

— Ma perchè?

— Perchè non crede che in voi, perchè solo voi potete aiutarla a sopportare i suoi mali! ... È un’opera di carità.

— Debbo ingannarla, dunque?

— In carità, Eccellenza!

— Sta bene. Falla entrare!

— E gli altri?

— Manda via tutti!

— Anche lord Hicksbury?

— Anche!

— Anche lady Clarence Blackwood?

— Anche, anche! Solo mistress Jackson, perchè è una tua protetta.

— Chiedetemi la vita, Eccellenza, e ve la darò.

— Te la chiederò, forse, un giorno, — disse Marcus Henner abbassando di nuovo il capo sulla sua pergamena.

Aveva da scrivere ancora qualche poco, poichè