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Madame la marquise 133


stiti di primavera e d’estate, dell’anno scorso.... Tutti, tutti! E anche i mantelli, le mantelline, le sciarpe, i cappucci; e anche i cappelli, gli ombrelli, i ventagli.... quanto mi è servito, l’altr’anno, dal maggio a settembre..., hai bene capito?...

— Ho capito.... dove metterò tutta questa roba?...

— Nel salone, sulle poltrone, sui divani, sulle sedie, come in una esposizione, così io potrò veder tutto.

— Ci vorrà del tempo, signora.

— Senti, Cristina, tu devi far questo per questa sera. Io ho bisogno urgente di sapere quello che ho di buono, ancora, quello che debbo smettere e quanti vestiti nuovi mi sono di assoluta necessità. Va là, che vi sarà una larga parte per te: mi rammento di non aver conservata troppa roba. Questa sera, Cristina....

— La signora sarà servita — disse la cameriera, senz’apparire lusingata dalla promessa, a cui teneva molto invece.

— Capisci, Cristina, che soltanto questa sera, io ho un po’ di tempo, per questa rivista. Sono sola, non vado in teatro e