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mente, con una strisciatura lieve delle dita, una carezza di pietà, che parea dicesse:

— Poveretta, poveretta.

Quella compassione segreta, di un essere infelice verso una creatura infelice, faceva sgorgare le lagrime di Teresa. A lei, immobile, di sotto le palpebre abbassate, piovevano le lagrime sulle guancie, disfacendosi sul collo e sul petto, senza che lei le asciugasse. Allora sentiva un tocco leggiero di mano sfiorante i capelli, come un soffio, come una carezza che parea dicesse:

— Poveretta, poveretta.

Ma niente altro. In breve l’uno sapeva la storia del-