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316 | o giovannino o la morte |
— L’Eterno Padre però mi potrebbe fare la grazia di aggiustarle la testa — borbottò donna Gabriella, — ma mi sembra più dura del piperno.
— Sono i peccati nostri — ripetette la pinzochera.
Chiarina era uscita dalla sua stanza, vestita, col cappello in testa, mettendosi un vecchio guanto. Anche il vestito di lana nera era vecchio: e il cappello di castoro nero era stato portato tutto l’inverno. Donna Gabriella squadrò la figliastra e aggrottò le sopracciglia:
— Perchè ti sei messa questa vecchia roba?
— Non è vecchia ancora.
— Pare a te. Potevi metterti il vestito chiaro e il cappello di mezza stagione che ti ho fatto fare.
— Il vestito mi va un po’ largo.
— Non è vero. E se ti andava largo, non si poteva accomodare?
— Domani...
— Va’ a metterti il vestito, Chiarina — disse donna Gabriella.
— È tardi.
— Aspetterò, ma ti devi mettere il vestito, se no, si dice che ti mando come una stracciona. perchè sei figliastra.
— Se si dicesse solo questo!... — mormorò Chiarina.
— E che si può dire? Che dicono queste male lingue? Non sanno quello che mi costi? Non sanno