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che sì richiedeva, a più onorati gradi innalzavali, e con doni splendidissimi li arricchiva: quelli poi, che conosceva essere stati negligenti, o avere atteso a guadagnare con vituperevoli modi, severamente puniva, e cessandoli dal comando, ad altri più degno lo concedeva. In cotal guisa adunque adoperando non pare a noi da dubitare, che alle cose della guerra non ponesse egli grandissima cura. Sappi ora inoltre, seguì a dire Socrate, che tutti quei paesi, nei quali egli recavasi, diligentemente considerava, e dove non andava di persona, altri mandava di sua fiducia, i quali dovessero osservarli e tutto poi ad esso distintamente riferire; e dove egli vedeva, o vi sapeva rendersi le provincie per cura di quelli che vi soprastavano, copiose da per tutto di abitatori, o abbondevoli di ogni qualità di arbori, e di ogni altro genere di prodotti, che quel terreno, e quell’aere potessero comportare, alcuna altra provincia al reggimento di quei comandanti aggiungeva, e ad essi faceva onore di ricchi donativi, ed a più sublimi gradi innalzavali: castigava poi, e rimoveva dal comando quelli, i quali o per l’asprezza con cui governavano, o per le ingiurie che altrui faceano, o pur‘anco per trascuranza rendevano spopolate ed incolte le loro provincie, e a quelle altri ne preponeva. Tutto questo facendo egli ti parrà forse, meno essergli stato cuore, che le terre ben coltivate fos-