Pagina:Scientia - Vol. X.djvu/72

64 scientia

cessaria per adattarsi alle nuove condizioni di vita e di lavoro: certo per la massima parte al bisogno intellettuale di concentrarsi e di orientarsi, prima di rimettersi di nuovo in camino. Comunque sia, certo è che egli per un periodo di sette anni, dal 1878 al 1884, non pubblicò nessuna memoria originale di qualche momento.

Pubblicò bensì nel 1881 un originalissimo libro Ansichten über die organische Chemie, oggi esaurito e quasi completamente sconosciuto, ma che ha una importanza notevole per seguire l’evoluzione del pensiero scientifico del nostro. Egli stesso ci illustra questa evoluzione in un discorso tenuto nel 1892 a Berlino, e di cui sarà più volte parola.

Egli fa notare che già i suoi primi lavori sull’atomo di carbonio asimmetrico debbono almeno per un verso, esser considerati come un tentativo di contribuire alla risoluzione di un problema, che gli parve fin da principio, ed è realmente, il problema fondamentale della chimica generale: scoprire le relazioni fra la costituzione chimica delle sostanze e le loro proprietà fisiche e chimiche.

Questo problema egli cercò di trattare in modo più generale e sistematico nel libro ora citato: senonchè gli apparve subito la grave lacuna esistente e che rendeva impossibile la prosecuzione razionale del suo vasto piano: questa lacuna è data dal carattere quasi esclusivamente qualitativo dei dati della chimica organica, per ciò che si riferisce al meccanismo delle reazioni in essa studiate.

La chimica organica, come del resto quasi tutta la inorganica, studia bensì quantitativamente i singoli composti in sè; ma quanto si riferisce ai processi per cui essi prendono origine e mutuamente si trasformano, alla influenza delle condizioni esterne ed interne, temperatura, pressione, concentrazione, stato di aggregazione, natura del mezzo, sull’andamento delle relazioni stesse, alle leggi secondo cui queste si compiono nel tempo, solo poche e vaghe indicazioni si possono avere. Basta leggere le memorie di chimica organica, e non solo di quel tempo, per convincersene: «si scalda per alcune ore, si concentra fortemente, si diluisce con alquanta acqua, si lascia in riposo per alcun tempo, la reazione è tumultuosa» queste e simili sono le espressioni che continuamente e quasi esclusivamente vi si incontrano.

Un solo capitolo si era sviluppato nel senso quantita-