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462 l'istoria del concilio tridentino


[a Roma per annunziare il prossimo arrivo al concilio del cardinale di Lorena. — Istruzioni ai legati, formulate dalla congregazione conciliare in Roma, in previsione dell’atteggiamento di quel cardinale. — Ancora delle arti per impedirne l’andata o limitarne l’azione.]
Capitolo III (13-20 ottobre 1562) |||
 p. 37
[I legati si oppongono che nella formula del decreto dell’ordine si accenni all’istituzione episcopale de iure divino. — Nella congregazione generale l’arcivescovo di Granata, seguito da molti padri, insiste perché si dichiari de iure divino l’istituzione dei vescovi e la loro superioritá sul sacerdozio. — Lunga e vivace disputa, che porta pure a trattare della posizione del papa nella Chiesa, e di fronte ai vescovi ed ai concili. — I legati comprendono che l’offensiva mira all’autoritá di Roma e ne vedono il grave pericolo, anche per l’imminente arrivo dei francesi. — Tentativi per vincere la coalizione degli spagnoli. — Importante discorso del Lainez: reazioni e discussioni suscitate da esso.]
Capitolo IV (21 ottobre-2 novembre 1562) |||
 p. 57
[L’imperatore insiste perché il concilio dia opera alla riforma, rinviando la trattazione dogmatica. Rifiuto dei legati. — Ricevimento dell’ambasciatore polacco. — Difficoltá in concilio per il prossimo arrivo dei francesi e pel dissenso sul de iure divino. — Le congregazioni sospese per piú giorni. — Insistenze dei due partiti presso i legati perché si giunga ad una decisione, ciascuno nel proprio senso. — Opera di persuasione del Pescara presso gli spagnoli, i quali appellano al re. — I legati ripropongono la trattazione della riforma: difficoltá di accordarsi sul decreto. — Ancora dell’istituzione dei vescovi de iure divino: contrasto su quanto giá ne aveva pensato il concilio nella convocazione al tempo di Giulio III.]
Capitolo V (3-26 novembre 1562) |||
 p. 70
[Informato dell’imminente arrivo dei francesi a Trento, il papa non si oppone al rinvio della sessione. — Ingresso del cardinale di Lorena a Trento: suo colloquio coi legati. — Diffidenza dei legati e dei pontifici nei suoi riguardi, per le informazioni che giungono circa i suoi propositi. — Invio di nuovi padri italiani, e accordi in Trento per far fronte all’azione del Lorena. — Suo solenne ingresso in congregazione: la lettera del re, il discorso del cardinale, la risposta del concilio, il discorso del Ferrier. — Si riprendono le congregazioni. — Malcontento dei legati per le riunioni parziali francesi tenute in propria casa dal Lorena. — Mezzi di cui si servono per essere informati dei propositi dei francesi e degli spagnoli. — I francesi si mostrano favorevoli al de iure divino. — Necessitá d’una seconda proroga della sessione. — Nuovo tentativo del Pescara per rimuovere gli spagnoli dalla loro durezza. — Il Lorena insiste perché si tralascino questi dissensi dogmatici e si pensi ad una seria riforma.]