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libro ottavo - capitolo xi |
alcune volte tumultuose, le quali però finivano in concordia:
e nel fine li vescovi, trasportati per allegrezza causata dalle
concordi deliberazioni, passavano ad acclamazioni di lode
delli imperatori, che avevano congregato il concilio e favorito, in
commendazione della dottrina dal concilio dechiarata,
in preghiere a Dio per la continua divina assistenzia alla
santa Chiesa, per la salute degl’imperatori e per la sanitá e
prosperitá dei vescovi: le quali non erano meditate, ma secondo che lo
spirito eccitava alcun vescovo piú zelante a
proromper in qualcheduno di quei concetti opportunamente,
cosí il comun concorso gli acclamava. Questo fu anco imitato in
Trento, non però dando luoco a spirito presentaneo
di alcuno, ma con aver prima meditato quello che doveva
essere proposto e resposto, e recitandolo de scripto. Il Cardinal
di Lorena si prese cura non solo di esser principale a componer le
acclamazioni, ma anco d’intonarle; il che universalmente fu inteso per
una leggerezza e vanitá, e poco condecente ad un tal prelato e
prencipe far l’ufficio, che piuttosto
conveniva alli diaconi del concilio, non che ad un arcivescovo
e cardinale tanto principale. In quelle, intonando il cardinale
e rispondendo li padri, fu pregato longa vita al papa ed
eterna felicilá a Paulo e Giulio; e similmente eterna memoria
a Carlo V e alli re protettori del concilio; e longa vita all’imperator
Ferdinando e alli re, principi e repubbliche;
longa vita e molte grazie alli legati e cardinali; vita e felice
ritorno alli vescovi; commendata la fede della santa general
tridentina sinodo, come fede di san Pietro, dei Padri e degli
ortodossi: in una sola parola detto anatema a tutti gli eretici
in generale, senza specificar né antichi né moderni.
Fu comandato sotto pena di scomunica a tutti li padri che sottoscrivessero di mano propria ai decreti. Il giorno seguente, che fu la domenica, fu consumato in questo; e per farlo ordinatamente si fece quasi una congregazione: e le sottoscrizioni furono di legati quattro, cardinali due, patriarchi tre, arcivescovi venticinque, vescovi dugentosessantotto, abbati sette, procuratori de assenti trentanove, generali de ordini