Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/374

368 l'istoria del concilio tridentino


Fu finalmente proposto d’anticipar la sessione e celebrarla il dí seguente; e quando in quella non si potessero ispedir tutte le azioni, continuarla il giorno dopo come tutt’una, e licenziar li padri, e il giorno della dominica sottoscrivere tutti gli atti del concilio. A questo si opposero quattordici vescovi spagnoli, dicendo che non era necessitá di abbreviar il tempo; con tutto ciò il Cardinal Morone disse che la sessione si sarebbe fatta. E il Cardinal di Lorena con li ambasciatori cesarei rinnovarono gli uffici coll’ambasciator spagnolo che si contentasse di quello che con tanta concordia era deliberato; quale in fine, dopo molte cose dette e replicate, si contentò con due condizioni: l’una, che si decretasse che il papa provvederebbe alle cose che restavano; l’altra, che nella trattazione delle indulgenzie non si ponesse che fossero date gratis, né alcun’altra cosa la qual potesse far pregiudicio alle cruciate di Spagna.

Venuto adonque quel giorno venere dei 3 decembre, andati alla chiesa con le cerimonie solite, si cantò la messa, nella quale fece il sermone Gerolamo Ragazzoni vescovo di Nazianzo. Chiamò tutto il mondo ad ammirar quel giorno felicissimo, nel quale il tempio di Dio si ristorava e la nave si riduceva in porto dopo grandissimi turbini e onde; che piú sarebbe da rallegrarsi se li protestanti avessero voluto esser a parte, ma questa non esser la colpa dei padri. Disse che per il concilio avevano eletto quella cittá nelle fauci di Germania, nel limitar della loro casa, senza alcuna guardia, per non dar sospetto di poca libertá; che li protestanti erano stati invitati con fede pubblica, aspettati e pregati; che per salute delle loro anime si era esplicata la fede cattolica e restituita la disciplina ecclesiastica; recapitulò tutte le cose trattate dal concilio in materia di fede; narrò li abusi levati nelli riti sacri; disse che, quando non vi fosse stata altra causa di convocar il concilio, era necessario farlo per la sola proibizione dei matrimoni clandestini. E passato alle cose statuite per riforma, mostrò di passo in passo il servizio pubblico che per quei decreti la Chiesa riceverebbe. Aggionse che nei pas-