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libro ottavo - capitolo x


non vi era bisogno di tanta disputa. L’autoritá di concederle aversi nella divina Scrittura; il continuato uso per tradizione apostolica e per autoritá del li concili, e la chiarezza di tutta la materia per la concorde dottrina de’ teologi scolastici: che sopra questo si poteva formar un decreto, che sarebbe senza difficoltá. Il parere ebbe assai séguito, e fu deputato lui con altri vescovi frati per formar il decreto secondo quel senso, aggiontovi la provvisione agli abusi.

Nelle seguenti congregazioni si trattò dell’indice de’ libri, del catechismo, breviario, missale e agende; e furono lette le cose deliberate nelle congregazioni particolari dei prelati, deputati a quelle materie sino dal principio della sinodo. E sarebbono eccitati dispareri, parendo ad alcuni che contra ragione fossero censurati certi autori e libri, ad altri parendo che fossero tralasciati di quelli che maggiormente meritavano censura. E del catechismo non vi fu minor difficoltá, parendo ad alcuni che l’opera preparata non fosse una catechesi da metter per comune a tutta la Chiesa, nella quale la maggior parte è de semplici; e altri desiderandovi dentro maggior cose. Delli libri rituali ancora non vi fu minor difficoltá, essendo molti che desideravano una uniformitá in tutta la Chiesa, e altri che defendevano li riti delle proprie loro: e veduto che queste erano materie da non finir di decider in un anno, fu proposto dalli legati che il tutto fosse rimesso al pontefice. Alcuni pochi prelati non consentirono; e nominatamente il vescovo di Lerida fece una longa orazione a dimostrare che se nessuna cosa era propria d’un concilio, era questa del catechismo, essendo un libro che debbe tenir il primo luoco dopo il Simbolo nella Chiesa; e delli libri rituali, che debbono tenir il secondo: nell’emendar li quali esservi bisogno d’un’esquisita cognizione dell’antichitá e dei costumi di tutte le regioni, la qual non si troverá nella corte romana; dove, quantonque siano uomini di eccellente ingegno e varia erudizione, non però attendono a quella sorte di lettere che è necessaria per far cosa che meriti esser commendata; ma questo esser piú proprio d’un concilio. Ma la risoluzione di finire e il desiderio di partire di Trento li fece prestar poca audienza dall’universale.