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libro ottavo - capitolo x


cipar il figlio, massime disubidiente; ed esser minor male veder nelle cittá frati espulsi, che nelli monasteri incorriggibili. Li generali non erano tutti d’un parere: li perpetui sentivano l’espulsione, li temporali volevano che fosse proibita. Ma, secondo il costume della moltitudine quando delibera, inclinò la maggior parte a lasciar le cose nello stato che erano, e non decretare né per Luna né per l’altra parte. Ma in quella consulta fu spesse volte e da molti replicato che il populo riceveva gran scandolo, vedendo uno portar l’abito da religioso piú anni, e poi farsi secolare. Questo mise a campo la professione tacita, e fece entrar in trattazione se si doveva dechiararla valida, sí come sino a quell’ora era stata, o pur dechiarare che nessuna professione astringa, se non l’espressa. Ebbe anco questo le sue difficoltá, per temperamento delle quali fu trovato questa risoluzione: che il prelato religioso, finito l’anno della probazione, fosse tenuto o licenziar il novizio o admetterlo alla professione. E questo fu aggionto nel capo sesto come in luoco conveniente.

Il general Lainez commendò sommamente il decreto come necessario, ma ricercò che la sua societá ne fosse eccettuata, allegando esser diversa la condizione di quella dagli altri ordini regolari. In quelli per antichissima consuetudine e approbazione della sede apostolica aver luogo la professione tacita, che nella sua societá è proibita; cessar la causa dello scandolo, che può aver il popolo dagli altri vedendoli in abito secolare dopo aver portato il religioso longamente, per non esser l’abito dei gesuiti distinto dal secolare; aver ancor la societá sua confirmazione dalla sede apostolica che il superiore possi admetter alla professione dopo longo tempo, cosa che nessun regolare ha mai avuto. Tutti inclinarono a favorirlo con far l’eccezione; nel destender la quale il padre contese che le regole del parlar latino volevano che si esprimesse per plurale, dicendo che «per queste cose la sinodo non intende alterar l’instituto dei gesuiti, ecc.». E non fu considerato che quel modo di parlare poteva riferirsi cosí a questo solo admetter o licenziare li novizi in capo d’anno, come anco a tutto il contenuto nel capo decimosesto, e anco si potesse riferire a tutte le cose